L’epidermolisi bollosa (EB, epidermolysis bullosa) è una malattia rara, maggiore, della cute che in casi estremi può essere fatale. I sintomi dell’EB sono continui e includono bolle indotte da traumi meccanici, ferite croniche, alterazione della guarigione delle ferite, dolore, infezioni secondarie, alopecia, perdita delle unghie, cicatrizzazione e fibrosi. La malattia si manifesta con un ampio spettro di severità e presentazioni cliniche. I principali sottotipi includono l’EB simplex, l’EB giunzionale, l’EB distrofica e l’EB Kindler. A oggi sono state riconosciute varianti patogenetiche in >20 geni. Le forme severe hanno un numero molto alto di necessità mediche non soddisfatte e sono necessarie urgentemente terapie evidence-based.
La diagnosi precisa di EB non è importante solo per il trattamento, ma è anche un prerequisito per partecipare ai trial clinici terapeutici.
Oltre alla presentazione clinica e alla storia familiare, l’analisi genetica può essere condotta su un singolo gene, se vi è un gene chiaramente candidato, oppure su un pannello genetico.
Per i casi non classificabili, può essere utilizzato il sequenziamento esomico.
Tutte queste tecniche possono portare a una diagnosi precisa.
Come per altre malattie genetiche, è in corso la sperimentazione di vari nuovi approcci terapeutici.
Questi includono approcci curativi (es. terapia genica, terapie basate sulle proteine e RNA), approcci rigenerativi (uso di cellule somatiche, cellule staminali mesenchimali, trapianto di midollo osseo) e approcci modificatori della malattia (piccole molecole e farmaci biologici).
Tra queste, la terapia genica ex vivo dei cheratinociti è utilizzata da più di 13 anni.
Con questa tecnica, le cellule staminali dei cheratinociti in coltura, chiamate olocloni, generano lamine di epitelio utilizzate per riparare i difetti cutanei.
In uno studio recente, la gentamicina topica e intradermica ha mostrato la capacità di sopprimere le mutazioni non senso e di indurre la produzione di collagene di tipo VII e di fibrille di ancoraggio nei pazienti con EB.
La terapia con gentamicina può dunque fornire un trattamento prontamente disponibile per i pazienti con RDEB e mutazioni nonsense.
Differenti tipi di geni cheratinocitari sono stati studiati nell’EB utilizzando sia un vettore retrovirale o l’editing genetico con CRISPR/Cas9. [1-3]
Quest’ultima tecnica si è dimostrata efficace in un modello murino ed è dunque una strategia promettente.
È in fase di studio la terapia genica “HSV-1-based gene delivery” contro i cheratinociti attraverso la somministrazione topica.
Un altro gruppo ha dimostrato che una o due iniezioni sottocutanee di oligoribonucleotidi antisenso a dosi variabili tra 400 μg fino a 1 mg ripristinano l’espressione del collagene di tipo VII e la formazione delle fibrille di ancoraggio in vivo in un modello eterologo xenograft di pelle equivalente con epidermolisi bollosa recessiva distrofica. [4]
In una procedura innovativa, le colture di cheratinociti autologhi transgenici hanno dimostrato di avere la capacità di rigenerare un’intera epidermide totalmente funzionante in un bambino di 7 anni con una forma devastante e potenzialmente letale di EB. [1]
Il pattern di integrazione provirale è stato mantenuto in vivo e il rinnovo dell’epidermide non ha causato nessuna selezione clonale.
Il monitoraggio clonale ha dimostrato che l’epidermide umana è sostenuta da progenitori non equipotenti, ma da un numero limitato di cellule staminali a lunga vita, olocloni, che possono auto-rinnovarsi in vitro e in vivo e producono progenitori che reintegrano cheratinociti terminali differenziati.
Anche se promettente, la terapia genica si è dimostrata efficace solo in un singolo caso.
Il caso è stato ben documentato, ma non è comparabile a un trial clinico. Inoltre, anche se efficace, la procedura è molto costosa e la richiede l’ospedalizzazione.
Sono complicati anche gli aspetti regolatori.
Una terapia genica efficace richiederà lo sviluppo di vettori più sicuri con un basso potenziale oncogenico.
Infine, il trattamento dovrebbe essere iniziato il prima possibile.
La terapia genica ex vivo gene per l’EB è fattibile, come dimostrato da numerosi studi che evidenziano la prova di concetto.
Messaggi chiave/prospettive cliniche
La terapia genica dell’EB ha il potenziale di determinare la correzione funzionale della patologia, anche se queste procedure sono ancora sperimentali.
Hirsch T, Rothoeft T, Teig N, et al. Regeneration of the entire human epidermis using transgenic stem cells. Nature. 2017 Nov 16;551(7680):327-32.
Bauer JW, Koller J, Murauer EM, et al. Closure of a large chronic wound through transplantation of gene-corrected epidermal stem cells. J Invest Dermatol. 2017 Mar;137(3):778-81.
Takashima S, Shinkuma S, Fujita Y, et al. Efficient gene reframing therapy for recessive dystrophic epidermolysis bullosa with CRISPR/Cas9. J Invest Dermatol. 2019 Aug;139(8):1711-21.
Turczynski S, Titeux M, Tonasso L, et al. Targeted exon skipping restores type vii collagen expression and anchoring fibril formation in an in vivo RDEB model. J Invest Dermatol. 2016 Dec;136(12):2387-95.
Presentato da: Prof. Kristian Reich, Translational Research in Inflammatory Skin Diseases, Institute for Health Services Research in Dermatology and Nursing, University Medical Center Hamburg-Eppendorf, and Skinflammation® Center, Hamburg, Germany
Presentato da: Prof. Spyridon Gkalpakiotis, Department of Dermatovenereology, Third Faculty of Medicine and University Hospital of Kralovske Vinohrady, Prague, Czech Republic.